Milano, Rizzoli, 1985
a cura della Redazione
Dottore della Biblioteca Ambrosiana di Milano, studioso di storia, arte e liturgia lombarde, grande latinista, Paredi dedica al vescovo milanese del IV secolo una biografia che conserva il suo interesse anche a distanza di più di 25 anni.
Il santo rappresentato con il libro e con la frusta, per indicare la sua cultura e la sua energica autorevolezza, è inizialmente inserito dall’autore in una presentazione delle vicende politiche ed ecclesiali del secolo, dalla libertà costantiniana al dramma dell’eresia ariana e delle divisioni interne alla Chiesa, alle questioni dinastiche e ai problemi di politica interna ed estera. L’inserimento, che comporta forse inevitabilmente qualche salto cronologico e qualche ripetizione, serve a inquadrare nel complesso clima dell’epoca la figura di Ambrogio, nato in una famiglia aristocratica che aveva dato funzionari all’impero e profondamente cristiana, tanto che la sorella maggiore Marcellina aveva fatto voto di verginità l’anno prima della nascita del santo, o durante la sua primissima infanzia. A partire dall’avventurosa elezione episcopale la biografia prosegue esaminando via via diversi aspetti dell’ attività del vescovo, il rapporto con l’arianesimo, la presa di posizione politica (in particolare nei confronti di Teodosio), la predicazione, l’opera teologica ed etica, l’opera liturgica; due capitoli sono dedicati alle più importanti figure della sua vita, il fratello Satiro e Agostino. In appendice una bibliografia relativa ai diversi capitoli (evidentemente un po’ datata), una cronologia, la bibliografia di Ambrogio e alcune immagini.Opera molto interessante, informata ed equilibrata; senza dubbio una lettura impegnativa, che richiede una conoscenza di base del periodo e delle questioni connesse. Vale la pensa di affiancarla come correttivo alla lettura di biografie romanzate relative alla stessa temperie storica (di Giuliano, ad esempio, o di S. Elena).