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L. Storoni Mazzolani, Galla Placidia

by Mariapina Dragonetti

Rizzoli, 1975

a cura di Giulia Regoliosi


Fin dall’introduzione appare chiaro come l’interesse dell’autrice sia rivolto, più che alla figura della figlia di Teodosio, al complesso delle vicende che portano alla crisi dell’impero romano e alla fine del1’evo antico. Si tratta di un periodo generalmente poco noto anche agli stessi addetti ai lavori (salvo che siano specialisti) e che trova nella scuola pochissimo spazio. In questo senso la lettura di un’opera del genere può colmare una grave lacuna. L’autrice esamina con attenzione le grandi personalità cne si succedono sulla scena dell’impero: gli imperatori, i capi barbari, i generali, gli uomini di chiesa; affronta i grandi problemi del tempo: i rapporti fra romani e barbari, fra oriente e occidente, fra diversi progetti ai conservazione e trasformazione dell’impero, fra ortodossi ed eretici. In questo contesto la figura di Placidia è tratteggiata con molta cautela, data la scarsità e la poca attendibilità delle fonti: soprattutto i suoi sentimenti e i suoi progetti sono accennati con circospezione e prudenza. Ne risulta, come si è detto, più la storia di un’epoca che la biografia dell’Augusta: ma era certo inevitabile.

Mausoleo di Galla Placidia , Ravenna

L’autrice fa un uso amplissimo delle fonti e della bibliografia, documentato, oltre che dalle continue citazioni, dal ricco apparato di note e dalle diciassette pagine di bibliografia antica e moderna.

L’esposizione non è sempre chiara, a volte procede per salti e per contraddizioni almeno apparenti; in generale è una lettura impegnativa e abbastanza difficile, ma val la pena di suggerirla.